L'idea
Come per gli adulti anche i bambini hanno la patente a punti, con la differenza che questa patente non registra le infrazioni al codice della strada, ma quelle che infrangono la buona educazione e le regole impartite dai genitori.

Il metodo
I genitori assegnano al bambino una "patente" simile a quella dei Grandi con 20 punti iniziali.
Questi punti saranno tolti per ogni infrazione secondo 3 livelli di gravità:

  • 3 punti (molto grave) - tutto cio' che puo' nuocere alla loro salute
  • 2 punti (grave) - tutto cio' che puo' nuocere alla salute degli altri
  • 1 punto (marginale) - tute le altre azioni che non vi piacciono
A fine giornata, se il bambino non ha commesso nessuna infrazione, guadagnerà 2 punti.
Quando il bambino perde tutti i punti e arriva a zero (o sotto) non potra' vedere la televisione, o fare qualunque altra cosa che ritenete opportuno e gli piace fare abitualmente (giocare ai videogiochi, usare il telefonino, il PC, ...) fin tanto che non avra' recuperato abbastanza punti da essere sopra lo zero.
Comunque ognuno può adattare questo schema secondo le proprie esigenze e valori.

Nella pratica
La patente va spiegata bene al bambino, un po' come a scuola guida, e bisogna mettersi d'accordo fin da subito su cosa non potrà fare se perde tutti i punti.
Non bisogna promettere punti se si comporta bene o altro, i punti se li guadagna solo per non aver commesso infrazioni: e' importante tenere separati i premi e i regali dalla patente a punti.
E' meglio registrare su un foglio o un calendario tutti i punti persi e guadagnati, registrando anche il motivo per cui li ha persi. Questo serve ad analizzare i punti deboli, le cose su cui il bambino ricade spesso per poter affrontarle meglio. Un foglio sul frigo è sufficiente.

Flessibilità
I punti devono essere tolti in misura e con la frequenza adattati ai diversi contesti. Non ha senso essere ne troppo rigidi, ne troppo laschi.
Prima di togliere un punto è sempre meglio avvisare: "se la prossima volta lo rifai ti tolgo 1 punto!", "se lo rifai un'altra volta invece di 1 te ne tolgo 2!"
A volte si puo' lasciar correre: "Ok, per questa volta non te lo tolgo".
In merito al numero di punti da togliere, ognuno deve sentirsi libero di usare i pesi che ritiene piu' adatti.
Noi abbiamo scelto di togliere 3 punti per tutte quelle azioni che possono fare male al bambino stesso: giochi pericolosi, attraversare senza dare la mano, sparire.
Sempre nei 3 punti includiamo gli atteggiamenti razzisti: è giusto che il bambino noti le differenze, ma puntare il dito in metropolitana alle 9 di sera e dire "lui è brutto!" è quantomeno sconveniente: 3 punti secchi!
Se il bambino tende ad essere anche raramente violento, arrogante o egoista con i fratelli o i coetanei, 2 punti sono assolutamente meritati.
1 punto si perde per tutte quelle regole di buona convivenza infrante: disordine, mangiare male, non salutare, rispondere, interrompere, non lavarsi i denti, non andare a letto ...

Perché adottare questo metodo?
Forse l'unico vero motivo è che è dannatamente semplice! E con noi ha funzionato fin da subito!
Abbiamo letto diversi libri sulle regole da insegnare ai bambini, e in sostanza ribadiscono che è necessario essere fermi, risoluti e affrontare subito il capriccio. La cosa che spesso manca in questi ottimi libri è come fare a passare dalla teoria alla pratica.
Pensiamo che questo metodo possa essere la risposta giusta anche perchè abbiamo notato che il tempo necessario a gestire un infrazione si è abbattuto notevolmente e riusciamo a gestire molto più serenamente la sitauzione.
Il problema è che spesso non c'è tempo, oppure non si vuole cominciare una discussione o peggio non si sa se quel comportamento meriti tanta attenzione.
In genere ci sono delle cose che non si tollerano e altre che danno solo fastidio, perciò si tende a focalizzarsi solo sulle prime e a sopportare le altre.
Con la patente a punti riusciamo a gestire bene tutti i livelli d'infrazione senza perdere troppo tempo a ripetere perché una cosa non deve essere fatta. Del resto, una volta spiegato perché "non si fa", ripeterlo è solo uno spreco di tempo, mentre i punti persi parlano chiaro.
Aspettare di raggiungere il nostro limite di sopportazione fa male a tutti, spesso le conseguenze possono essere talmente sopra le righe che poi ci si sente in colpa per l'eccesso di reazione. Togliere un punto è immediato e fa capire subito che continuare il capriccio sarebbe inutile, il bello è che poi l'attenzione del bambino si focalizza subito sulla patente e quasi immediatamente si scorda del perché ha iniziato a comportarsi male.
La patente a punti potrà sembrare un gioco ai genitori, ma il bambino la prende molto sul serio.

Età
Nostra figlia ha 5 anni e il metodo sembra dare i suoi frutti, credo che alcune regole della Patente debbano essere riviste con l'età, ma pensiamo che la sostanza cambi poco. Comunque se provate il metodo con bambini più grandi o adolescenti, diteci cosa avete cambiato. Saperlo può aiutare altri genitori.

Conclusione
Siamo solo genitori e non abbiamo particolari titoli accademici per poter verificare scientificamente il valore pedagogico di questo metodo, ma crediamo che l'uso di questo sistema risponda a tutte le esigenze nostre e del bambino.
Saremmo lieti che voi provaste il metodo per almeno una settimana e apprezzeremo tantissimo ricevere da voi un commento qui, per sapere com'è andata. Restiamo in linea per rispondere a eventuali dubbi e a raccogliere tutte le vostre esperienze.